La vita è uno splendido viaggio in cui non si è mai fermi e tutti siamo in continuo cambiamento. Si chiudono fasi e capitoli, se ne aprono di nuovi: tutto scorre, tutto si reinventa. Oggi, con un anno in più appena conquistato, mi soffermo a riflettere sul passare del tempo: non sono più la persona che ero in passato, c’è altro e nuovo in me. Tutti abbiamo il nostro personale percorso di crescita e maturità, siamo in continua evoluzione. Accogliere ed abbracciare i cambiamenti, affrontare percorsi sconosciuti, scelte inevitabili, e soprattutto riuscire a capire che una sconfitta può essere una grande occasione per crescere: questi sono solo alcuni degli aspetti che caratterizzano il processo di evoluzione personale.
Tutto ciò mi riporta al celebre aforisma, attribuito a Eraclito, che ha identificato il pensiero filosofico del “Panta rei” inteso come “tutto scorre”, la legge del mutamento a cui è impossibile resistere. Senza il mutamento niente potrebbe esistere, in quanto il divenire è l’essenza stessa della vita. Vedere il mondo come un cambiamento continuo, alternando dolori e felicità come stati d’animo passeggeri, avere la consapevolezza che quello che oggi sembra irrisolvibile domani non lo sarà più, credere in una costruzione fiduciosa e guardare sempre avanti verso il futuro sono le qualità di un quotidiano sereno e di una progettazione positiva della propria vita.
Con il passare degli anni ho imparato che avvicinarsi ad uno stile di vita più semplice può regalare una sensazione di vera felicità. Semplificare la propria vita rinunciando al superfluo, oggetti, cose, persone che non servono al nostro benessere può dare come risultato più serenità ed equilibrio. La filosofia zen “Il meno è più” può essere di ispirazione in tutti gli ambiti della vita. Vivere con semplicità, concentrandoci sull’essenza, apprezzando la bellezza delle piccole cose, emozionandoci per un piccolo gesto, eliminando tutto quello che è trascurabile, arricchisce la vita e aiuta a raggiungere vera solidità.
Il fascino della semplicità in senso spirituale si manifesta con una gentilezza e una serenità che permettono di vivere senza preoccupazioni inutili, evitando cose futili, capricci, ansie date dalla ricerca di uno status sociale, dal possesso o dal controllo di persone o cose. La vita può essere vissuta profondamente con molto meno, e la semplicità ci libera e ci aiuta a raggiungere l’equilibrio. Per Tolstoj “La semplicità è la principale condizione della bellezza morale“, ed è sicuramente la base per capire ciò che conta veramente. Una vita semplice può essere meravigliosa perché semplicità non significa regredire ai tempi antichi, bensì adottare uno stile di vita genuino come miglior modo per raggiungere il benessere.
La cultura attuale consacra un’eccessiva importanza alla forma e le moderne società spesso premiano soltanto l’apparenza, considerando la ricchezza come unico parametro di valutazione e riconoscimento. Atteggiamenti esaltati, come se tutti volessero appartenere ad una determinata categoria sociale ed ambissero ad effimere grandezze per apparire diversi da quel che si è, convinti che per sentirsi appagati sia necessario possedere certi oggetti che spesso si acquistano per colmare tristezza, melanconia o insoddisfazioni. Epicuro sintetizza il percorso di ricerca della serenità dicendo che “la ricchezza non consiste nell’avere molti beni, ma nell’avere pochi bisogni”.
Un modo efficace di agire con semplicità è quello di eliminare tutto ciò che è trascurabile. La scienza dimostra che più decisioni prendiamo nell’arco della giornata e più ridotto sarà il rendimento nelle attività che svolgiamo, in quanto forza di volontà, pazienza e creatività diminuiscono progressivamente. Ogni volta che prendiamo una decisione, o facciamo una scelta, consumiamo energia mentale. La semplicità ci aiuta ad essere più leggeri, e ci regala più tempo per noi stessi con meno stress e preoccupazioni. Una mente rilassata è più creativa, capace di raggiungere i propri obiettivi perché più lucida. In questa tranquillità mentale il tempo acquisisce una consistenza diversa. Il successo non è misurabile solo in base agli obiettivi raggiunti, ma anche – e soprattutto – da quanto siamo rimasti fedeli a noi stessi nella strada che ci ha portati a raggiungerlo.
Abbracciare la semplicità significa eliminare i condizionamenti e ridimensionare l’importanza dei beni materiali che ci posseggono. Riappropriarci della semplicità è il primo passo indispensabile per riappropriarci di noi stessi: non è ciò che possediamo che ci rende grandi, ma la profonda fedeltà a ciò che siamo davvero.
Ti aspetto nel prossimo post.
Joana